Storia dell' F.C. Internazionale Milano

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Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 16:49

La fondazione e il primo scudetto.

Il Football Club Internazionale Milano nacque al ristorante L'Orologio la sera del 9 marzo 1908 da una costola di 43 dissidenti del preesistente AC Milan, il quale aveva imposto di non far giocare calciatori stranieri e aveva deciso di non partecipare a nessun torneo nazionale. Il nome scelto per la nuova squadra volle simboleggiare la volontà cardine della società: dare la possibilità a giocatori non italiani di vestire questa maglia. Ai giorni nostri l'Inter è la squadra italiana con il maggior numero di giocatori stranieri, avendo soltanto 4 italiani su una rosa di 27 giocatori.
Al primo presidente Giovanni Paramithiotti successero nel 1909 Ettore Strauss e nel 1910 Carlo De Medici. Quest'ultimo, a sole due stagioni dalla fondazione, portò l'Inter allenata da Fossati ad aggiudicarsi il primo scudetto, grazie al successo per 10-3 in finale contro la quarta squadra di undicenni della Pro Vercelli, mandata in campo per protesta in seguito al rifiuto da parte della F.I.F. (Federazione Italiana del Football) di spostare la data del match, nonostante gli impegni in tornei militari di alcuni vercellesi. Allo scudetto seguirono quattro stagioni fiacche, durante le quali la presidenza cambiò diverse volte: entrarono in carica Emilio Hirzel (1912), Luigi Ansbacher (1914) e nello stesso anno Giuseppe Visconti Di Modrone, che rimane al vertice della società fino al 1919, quando la carica sarà rilevata da Giorgio Hulss. Durante la presidenza Modrone divampò la Prima guerra mondiale: essa portò all'interruzione del Campionato 1914/15 e alla sospensione di tutti i successivi. Arruolamenti e relative perdite non intralciarono però il cammino nerazzurro, che nel 1919/20 vinse il primo Scudetto del dopoguerra vincendo 3-2 la Finale contro il Livorno sul neutro di Bologna: il presidente era Francesco Mauro l'allenatore Nino Resegotti.
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 16:56

Meazza e l'Ambrosiana

Allo scudetto seguì un lungo periodo anonimo.Ci furono due cambi di presidenza: nel 1923 a Mauro successe Enrico Olivetti, e nel 1926 fu la volta di Senatore Borletti. La panchina vide invece alternarsi Bob Spotishwood, Paolo Schiedler, Arpad Veisz e Giuseppe Viola.
Con l'arrivo del "Ventennio", l'Inter si vide costretta a cambiare ragione sociale: il Partito Fascista non apprezzava infatti il nome "Internazionale", che non rispettava la tradizionale italianità promossa dalla linea di governo e richiamava troppo esplicitamente l'Internazionale per antonomasia, vale a dire la Terza Internazionale comunista. Nell'estate del 1928, sotto la guida del presidente Senatore Borletti (entrato in carica nel 1926), l'F.C. Internazionale si fuse con l'Unione Sportiva Milanese, mutando nome e casacca e divenendo "Associazione Sportiva Ambrosiana", con tenuta bianca rossocrociata (colori di Milano) e segnata dal fascio littorio.
La nuova divisa durò soltanto pochi mesi, e di nuovo in nerazzurro (ma con il colletto a scacchi bianconeri, colori sociali dell'U.S. Milanese), la squadra di nuovo allenata da Arpad Veisz e guidata dai presidenti Ernesto Torrusio (1929) e Oreste Simonotti (1930) conquistò il terzo Scudetto in occasione del primo Campionato a girone unico senza suddivisioni geografiche, la Serie A del 1929/30, raggiungendo anche la semifinale di Mitropa Cup, coppa riservata ai club più forti di Austria, Italia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia. In questo Campionato inoltre ricevette la consacrazione definitiva Giuseppe Meazza, detto "Balilla", bomber nerazzurro brillante sostituto degli "ex" Antonio Powolny, Fulvio Bernardini e Luigi Cevenini III.
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda il bono93 » 26/03/2008, 16:59

Andrea-matrix#5 ha scritto:Meazza e l'Ambrosiana

Allo scudetto seguì un lungo periodo anonimo.Ci furono due cambi di presidenza: nel 1923 a Mauro successe Enrico Olivetti, e nel 1926 fu la volta di Senatore Borletti. La panchina vide invece alternarsi Bob Spotishwood, Paolo Schiedler, Arpad Veisz e Giuseppe Viola.
Con l'arrivo del "Ventennio", l'Inter si vide costretta a cambiare ragione sociale: il Partito Fascista non apprezzava infatti il nome "Internazionale", che non rispettava la tradizionale italianità promossa dalla linea di governo e richiamava troppo esplicitamente l'Internazionale per antonomasia, vale a dire la Terza Internazionale comunista. Nell'estate del 1928, sotto la guida del presidente Senatore Borletti (entrato in carica nel 1926), l'F.C. Internazionale si fuse con l'Unione Sportiva Milanese, mutando nome e casacca e divenendo "Associazione Sportiva Ambrosiana", con tenuta bianca rossocrociata (colori di Milano) e segnata dal fascio littorio.
La nuova divisa durò soltanto pochi mesi, e di nuovo in nerazzurro (ma con il colletto a scacchi bianconeri, colori sociali dell'U.S. Milanese), la squadra di nuovo allenata da Arpad Veisz e guidata dai presidenti Ernesto Torrusio (1929) e Oreste Simonotti (1930) conquistò il terzo Scudetto in occasione del primo Campionato a girone unico senza suddivisioni geografiche, la Serie A del 1929/30, raggiungendo anche la semifinale di Mitropa Cup, coppa riservata ai club più forti di Austria, Italia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia. In questo Campionato inoltre ricevette la consacrazione definitiva Giuseppe Meazza, detto "Balilla", bomber nerazzurro brillante sostituto degli "ex" Antonio Powolny, Fulvio Bernardini e Luigi Cevenini III.

BUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!
VERGOGNA!!!!!VERGOGNA!!!!!!!!!!!!VERGOGNA!!!!!!!!!VERGOGNA!!!!!!!!!VERGOGNA!!!!!!!! 8-) 8-) 8-)
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 17:05

Meazza e l'Ambrosiana (2° parte).

L'Ambrosiana-Inter tornò in auge nel 1937/38, spuntandola nella corsa allo Scudetto su Juventus e Milan solo all'ultima giornata, seppur in Mitropa Cup arrivò un'eliminazione già ai quarti. Ancora protagonista del trionfo nerazzurro fu il centravanti Giuseppe Meazza, che si laureò Campione del Mondo per la seconda volta. La società compensò il ritiro di mister Castellazzi con Tony Cargnelli, abile teorico del "Sistema" (modulo che sostituisce il classico schema danubiano), e fronteggiò l'improvviso declino di Meazza con il ritorno di Attilio Demaria dal Sudamerica. La squadra così rinnovata arrivò terza in Serie A e vinse la sua prima Coppa Italia nel 1938/39. Otto giorni prima dell'entrata in guerra dell'Italia arrivò l'ultimo Tricolore sotto la denominazione di Ambrosiana-Inter. Nonostante l'idolo della folla Meazza fosse rimasto bloccato per l'intera stagione da una grave vasocostrizione al piede, i nerazzurri diressero autorevolmente il Campionato 1939/40, vincendo all'ultima di Campionato lo scontro diretto con il Bologna e festeggiando lo Scudetto sul neutro di San Siro, campo del Milan scelto perché il numero di spettatori era superiore alla capienza massima dell'Arena Civica (l'incasso sarà di 471 mila lire).
La coppia di allenatori Peruchetti-Zamberletti decise per la cessione di Meazza al Milan, consideratolo ormai finito. In Campionato un'andata brillante si contrappose a un discutibile ritorno, e nel 1940/41 l'Ambrosiana-Inter arriva seconda. Nel 1943 la FIGC decise per la sospensione delle attività sportive nazionali: nel Campionato Alta Italia 1944, organizzato dai Comitati Regionali, l'Ambrosiana arrivò prima nelle Eliminatorie Lombarde, ma soltanto sesta nel Girone di Semifinale.
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda il bono93 » 26/03/2008, 17:08

Andrea-matrix#5 ha scritto:Meazza e l'Ambrosiana (2° parte).

L'Ambrosiana-Inter tornò in auge nel 1937/38, spuntandola nella corsa allo Scudetto su Juventus e Milan solo all'ultima giornata, seppur in Mitropa Cup arrivò un'eliminazione già ai quarti. Ancora protagonista del trionfo nerazzurro fu il centravanti Giuseppe Meazza, che si laureò Campione del Mondo per la seconda volta. La società compensò il ritiro di mister Castellazzi con Tony Cargnelli, abile teorico del "Sistema" (modulo che sostituisce il classico schema danubiano), e fronteggiò l'improvviso declino di Meazza con il ritorno di Attilio Demaria dal Sudamerica. La squadra così rinnovata arrivò terza in Serie A e vinse la sua prima Coppa Italia nel 1938/39. Otto giorni prima dell'entrata in guerra dell'Italia arrivò l'ultimo Tricolore sotto la denominazione di Ambrosiana-Inter. Nonostante l'idolo della folla Meazza fosse rimasto bloccato per l'intera stagione da una grave vasocostrizione al piede, i nerazzurri diressero autorevolmente il Campionato 1939/40, vincendo all'ultima di Campionato lo scontro diretto con il Bologna e festeggiando lo Scudetto sul neutro di San Siro, campo del Milan scelto perché il numero di spettatori era superiore alla capienza massima dell'Arena Civica (l'incasso sarà di 471 mila lire).
La coppia di allenatori Peruchetti-Zamberletti decise per la cessione di Meazza al Milan, consideratolo ormai finito. In Campionato un'andata brillante si contrappose a un discutibile ritorno, e nel 1940/41 l'Ambrosiana-Inter arriva seconda. Nel 1943 la FIGC decise per la sospensione delle attività sportive nazionali: nel Campionato Alta Italia 1944, organizzato dai Comitati Regionali, l'Ambrosiana arrivò prima nelle Eliminatorie Lombarde, ma soltanto sesta nel Girone di Semifinale.

Basta kn questa CAVOLO DI INTER!!!!!!!!
Siete skarsi!!!!!!!Barate kn la telekom!!!!!!!! :evil: :evil: :o :o :x :x
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 17:32

Il secondo dopoguerra e l'Inter di Foni

Dopo la caduta del regime fascista, il 27 ottobre 1945 il presidente Masseroni annunciò con toni gloriosi che "l'Ambrosiana torna a chiamarsi solo Internazionale".
Masseroni salvò le sorti della squadra affidandone la gestione tecnica a Nino Nutrizio e all'allenatore-giocatore Giuseppe Meazza, tornato all'Inter a trentasei anni. La coppia riuscì nell'impresa e, nell'ultima partita di Meazza, i tifosi festeggiarono una comoda salvezza al decimo posto.
Soltanto l'idolo della folla venne confermato in panchina, e questo gli causò forti problemi di comunicazione con i propri giocatori, tanto da renderne necessario l'esonero e il ritorno di Carcano. Questi, non potendo più contare sul trascinatore dell'Andata Bruno Quaresima bloccato da un infortunio, decise di far girare la squadra attorno all'estro del giovane Benito Lorenzi, che si distinse all'inizio della Stagione.
Il 1948/49 divenne tristemente famoso come l'anno della tragedia di Superga. L'Inter fece grandi acquisti: arrivano l'apolide Istvan Nyers, detto "Etienne" per le origini francesi, il difensore Attilio Giovannini e la punta Gino Armano, gettando le prime basi per un glorioso futuro. I nuovi campioni però non offrirono il gioco richiesto da mister Astley, che venne sostituito a metà Stagione da Giulio Cappelli. Il nuovo allenatore condusse una sfrenata rimonta fino a raggiungere il secondo posto solitario, cinque punti davanti alla Juventus e altrettanti dietro al Torino che proprio con l'Inter giocò la sua ultima partita ufficiale.

Il Campionato 1949/50 partì con i migliori propositi. il "tulipano volante" Faas Wilkes infiammò gli spalti, ma insistendo troppo nelle azioni personali, mentre il dualismo Amadei-Lorenzi tolse serenità alla squadra. Alla fine l'Inter mise le mani su un terzo posto al di sotto delle aspettative. Avvenne quindi un cambio di allenatore, Aldo Olivieri al posto di Giulio Cappelli; la fiducia in Lorenzi di questi fu tale da portare alla cessione di Amadei e l'addio del centrocampista Aldo Campatelli portò Masseroni a cercare un nuovo campione del settore, trovato nello svedese Lennart Skoglund, detto "Nacka" a causa della regione d'origine. Il finale di Campionato fu caratterizzato da una rimonta su un Milan in declino, ma l'Inter non era abbastanza incisiva e lo Scudetto 1950/51 rimane affare dei rossoneri per un solo punto. Nell'estate che precedette il Campionato 1951/52 il presidente diede fiducia all'organico, rimpolpato solo dal portiere Giorgio Ghezzi.
Il 1952/53 iniziò con una rivoluzione tattica. Il nuovo allenatore era il Dottor Alfredo Foni, un precursore del catenaccio, che reinventò Ivano Blason libero e scartò l'estroso Wilkes in favore di un più concreto Bruno Mazza, acquistato per pochi soldi. La nuova impostazione di gioco non piacque alla critica, ma sbaragliò gli avversari all'insegna del "prima non prenderle": l'Inter è Campione d'Italia. In seguito alle pesanti critiche riguardo al gioco troppo difensivistico, nella Stagione successiva Foni decise di proporre un modello di calcio più estroso e aggressivo. A inizio Stagione Nyers venne escluso dalla rosa per aver richiesto un aumento di stipendio, ma alla vigilia della partita contro il Milan Masseroni cedette alle sue richieste pur di farlo giocare: segnò una tripletta, gli unici tre gol dell'incontro, e l'Inter si aggiudicò il derby. Skoglund fu invece protagonista assoluto di un leggendario 6-0 sulla Juventus. In un Campionato in cui tutti i nerazzurri hanno il loro momento di gloria, l'Inter si impose in volata e per un solo punto, davanti alla Juve, divenendo Campione d'Italia 1953/54.
Nel 1954 il presidente e patron Carlo Masseroni, ormai appagato dalle vittorie in Serie A, iniziò una lunga trattativa con il petroliere Angelo Moratti per la cessione della società.
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda il bono93 » 26/03/2008, 17:33

Andrea-matrix#5 ha scritto:Il secondo dopoguerra e l'Inter di Foni

Dopo la caduta del regime fascista, il 27 ottobre 1945 il presidente Masseroni annunciò con toni gloriosi che "l'Ambrosiana torna a chiamarsi solo Internazionale".
Masseroni salvò le sorti della squadra affidandone la gestione tecnica a Nino Nutrizio e all'allenatore-giocatore Giuseppe Meazza, tornato all'Inter a trentasei anni. La coppia riuscì nell'impresa e, nell'ultima partita di Meazza, i tifosi festeggiarono una comoda salvezza al decimo posto.
Soltanto l'idolo della folla venne confermato in panchina, e questo gli causò forti problemi di comunicazione con i propri giocatori, tanto da renderne necessario l'esonero e il ritorno di Carcano. Questi, non potendo più contare sul trascinatore dell'Andata Bruno Quaresima bloccato da un infortunio, decise di far girare la squadra attorno all'estro del giovane Benito Lorenzi, che si distinse all'inizio della Stagione.
Il 1948/49 divenne tristemente famoso come l'anno della tragedia di Superga. L'Inter fece grandi acquisti: arrivano l'apolide Istvan Nyers, detto "Etienne" per le origini francesi, il difensore Attilio Giovannini e la punta Gino Armano, gettando le prime basi per un glorioso futuro. I nuovi campioni però non offrirono il gioco richiesto da mister Astley, che venne sostituito a metà Stagione da Giulio Cappelli. Il nuovo allenatore condusse una sfrenata rimonta fino a raggiungere il secondo posto solitario, cinque punti davanti alla Juventus e altrettanti dietro al Torino che proprio con l'Inter giocò la sua ultima partita ufficiale.

Il Campionato 1949/50 partì con i migliori propositi. il "tulipano volante" Faas Wilkes infiammò gli spalti, ma insistendo troppo nelle azioni personali, mentre il dualismo Amadei-Lorenzi tolse serenità alla squadra. Alla fine l'Inter mise le mani su un terzo posto al di sotto delle aspettative. Avvenne quindi un cambio di allenatore, Aldo Olivieri al posto di Giulio Cappelli; la fiducia in Lorenzi di questi fu tale da portare alla cessione di Amadei e l'addio del centrocampista Aldo Campatelli portò Masseroni a cercare un nuovo campione del settore, trovato nello svedese Lennart Skoglund, detto "Nacka" a causa della regione d'origine. Il finale di Campionato fu caratterizzato da una rimonta su un Milan in declino, ma l'Inter non era abbastanza incisiva e lo Scudetto 1950/51 rimane affare dei rossoneri per un solo punto. Nell'estate che precedette il Campionato 1951/52 il presidente diede fiducia all'organico, rimpolpato solo dal portiere Giorgio Ghezzi.
Il 1952/53 iniziò con una rivoluzione tattica. Il nuovo allenatore era il Dottor Alfredo Foni, un precursore del catenaccio, che reinventò Ivano Blason libero e scartò l'estroso Wilkes in favore di un più concreto Bruno Mazza, acquistato per pochi soldi. La nuova impostazione di gioco non piacque alla critica, ma sbaragliò gli avversari all'insegna del "prima non prenderle": l'Inter è Campione d'Italia. In seguito alle pesanti critiche riguardo al gioco troppo difensivistico, nella Stagione successiva Foni decise di proporre un modello di calcio più estroso e aggressivo. A inizio Stagione Nyers venne escluso dalla rosa per aver richiesto un aumento di stipendio, ma alla vigilia della partita contro il Milan Masseroni cedette alle sue richieste pur di farlo giocare: segnò una tripletta, gli unici tre gol dell'incontro, e l'Inter si aggiudicò il derby. Skoglund fu invece protagonista assoluto di un leggendario 6-0 sulla Juventus. In un Campionato in cui tutti i nerazzurri hanno il loro momento di gloria, l'Inter si impose in volata e per un solo punto, davanti alla Juve, divenendo Campione d'Italia 1953/54.
Nel 1954 il presidente e patron Carlo Masseroni, ormai appagato dalle vittorie in Serie A, iniziò una lunga trattativa con il petroliere Angelo Moratti per la cessione della società.

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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 17:52

ok per il momento basta,infatti sto riportando la storia del milan.........
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda il bono93 » 26/03/2008, 18:21

La stagione '94-'95, sotto la guida tecnica di Ottavio Bianchi, si conclude con la faticosa conquista di un posto in zona-Uefa ottenuta nell'ultima giornata, con una vittoria casalinga in rimonta sul Padova.
C'è molto da cambiare, nella squadra e in società, Massimo Moratti procede per tappe, ma non è un lavoro semplice. L'allenatore Bianchi, in tal senso, non lo aiuta, infatti l'Inter viene clamorosamente sconfitta a Lugano, nella gara d'andata di Coppa Uefa.
La successiva caduta in campionato a Napoli porta al cambio del tecnico. Prima Luis Suarez, poi Roy Hodgson! Manca soprattutto la continuità!!! basti pensare alla finale di Coppa Uefa persa, al "Meazza" e ai calci di rigore, contro i tedeschi dello Schalke 04.
Massimo Moratti, con la collaborazione della Pirelli (socio del club dal 14 giugno '95), acquista Ronaldo dal Barcellona. L'arrivo a Milano dell'attaccante brasiliano, che già tutti riconoscono come il Fenomeno, è l'avvenimento dell'estate.
Il ragazzo ora in forza al Milan!!!!!! :mrgreen: :mrgreen:
Kmq in quell'anno l'Inter era in lotta per il titolo kontro lA Juventus!!!!!!!
La Juventus, già aiutata dagli arbitri in almeno due occasioni, arriva allo scontro diretto di Torino con il fiato corto.
Nello scontro diretto di Torino del 26 aprile '98, l'arbitro Ceccarini di Livorno dice che non è da rigore un fallo netto di Iuliano su Ronaldo di Iuliano su Ronaldo lanciato in gol.
E' la fine dei sogni nerazzurri e l'inizio di una partita di polemiche che passerà alla storia. La Juventus vince lo scudetto più discusso della sua storia!!!!!
Dalla felicità ai dolori. Dal Mondiale di Francia rientra all'Inter un Ronaldo affaticato e infortunato al ginocchio.
Un problema che, anche a livello psicologico, condizionerà l'intera stagione nerazzurra!!!!!
Simoni fatica a gestire la situazione, porta l'Inter al secondo turno della Champions League con una miracolosa qualificazione ai danni del Real Madrid (Baggio è il protagonista della bellissima rimonta sugli spagnoli al "Meazza"), ma pochi giorni dopo viene esonerato e sostituito da Mircea Lucescu.
Annata particolare, difficile, trafficata.
Il dubbio sulle condizioni fisiche di Ronaldo pesa e condiziona.
Dopo Lucescu si alternano sulla panchina Castellini e Hodgson, aspettando il nuovo tecnico già scelto: Marcello Lippi. Nell'estate del 1999 Ronaldo non si sente più solo.
A Milano, infatti, arriva Christian Vieri, il centravanti europeo più Scarso del momento.
La casualità, però, ci mette ancora una volta lo zampino.
Infatti i due centravanti insieme giocano pochissimo. Il brasiliano s'infortuna due volte al ginocchio con altrettanti interventi chirurgici a Parigi.
L'italiano convive con ripetuti guai muscolari.
Lippi non s'incastra bene con l'ambiente nerazzurro.
Una stagione si conclude male e quella dopo inizia anche peggio.
Eliminata dalla massima competizione europea addirittura nel turno preliminare, l'Inter cambia allenatore (arriva Tardelli) e bisogna preparare un nuovo progetto.
Con rinnovata forza.
Sotto il segno di Hector Cuper.
Cuper, argentino silenzioso e meticoloso, sergente di poche parole e dal gioco concreto, è l'allenatore che ha portato il Valencia per ben due volte alla finale di Champions League.
Ad alcuni, per le origini, ricorda Helenio Herrera, ma il suo calcio è assai meno magico.
I campioni faticano a convivere.
Il 12 dicembre 2001, ottantenne da pochi giorni, scompare a Milano l'avvocato Peppino Prisco: lascia sola l'Inter in una notte di follia!!!!
E' il 5 maggio 2002.
L'Inter gioca allo stadio Olimpico di Roma contro la Lazio, quasi disinteressata persino alla volata-Uefa. La Juventus (nella quale è tornato Lippi) affronta in trasferta l'Udinese.
I bianconeri vincono con facilità.
I nerazzurri, invece, perdono una gara incredibile, dopo essere stati due volte in vantaggio.
E' la domenica del grande pianto nerazzurro.
Una situazione surreale, tremenda da vivere e da raccontare. Un lutto collettivo.
Dal 5 maggio a oggi.
Ronaldo, il figlio prediletto, lascia, tentato e accontentato dalle comodità del Real Madrid.
Cuper arriva, nella seconda stagione, alla semifinale di Champions League con il Milan, perdendo grazie alle bombe di Shevchenko!!!!!!!!
Strada facendo a Cuper lo sostituisce Alberto Zaccheroni.
Moratti ha passato le consegne di presidente a Giacinto Facchetti, il primo calciatore della storia nerazzurra ad arrivare al gradino più alto della Società. Il progetto per il futuro porta il nome di Roberto Mancini,dello scudetto,un'allenatore asino ke nn capisce un c***o di kalcio pur avendo una rosa spaventosa!!!!!!
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Re: Storia dell' F.C. Internazionale Milano

Messaggioda Andrea-matrix#5 » 26/03/2008, 19:41

dopo questo penoso tentativo di proporre la storia interista cambiata da un milanista sfigato ed invidioso ( vedi la cambiata definizione di vieri da "attaccante + forte del momento a "+ Scarso".......... detto tra noi: all'interno di una frase si scrive minuscolo se no si vede ke hai apportato delle modifike........), penso ke riprenderò domani a narrarvi le gesta dei grandi eroi nerazzurri!

e per nn farmi dire ke sono contro il milan ho pure fatto una sezione ke riguarda la storia rossonera................. :D




................perkè io voglio bene ai "cugini"................ :twisted: :twisted: :twisted:
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