bomba giudiziaria ha scritto:Caro Tommaso,
lo spirito della nota di Agostino era, evidentemente, tutt'altro, e la tua risposta da il segno della bontà -purtroppo!- delle sue osservazioni e del cambiamento in negativo dei sentimenti della squadra degli allievi. Purtroppo avevo visto bene, giudicando in modo molto negativo quanto accaduto a Laerru anche se ... non c'era scappato il morto.
E' stato evidente che per la prima volta (almeno così chiaramente) i nostri ragazzi non avevano giocato per "divertirsi e bo", ma per "vincere e bo", trasformandosi di colpo in una squadra ... normale, come le altre, con i musi lunghi o addirittura la rissa dopo il pareggio!
Se questa è la nuova filosofia della squadra, allora abbiamo sbagliato tutto!
Se è così, allora io ho sbagliato tutto! impiegare il mio (poco) tempo libero per fare una squadra... normale, uguale a tutte le altre che ci sono a Sassari, non mi interessa proprio e se la aspirazione dei ragazzi e dei mister si è modificata al punto da avere come riferimento la classifica, beh, allora, per quanto mi riguarda, potete anche iscrivervi in un altra società.
La "mia" San Paolo, quella che preferisco, che rimarrà nel mio cuore e di cui sono orgoglioso, è quella che per andare al campo di San Camillo prendeva i taxi e giocava di sera in un campo per talpe tanto era fioca l'illuminazione; è quella che, nonostante quei sacrifici si è tenuta unita fino alla fine, facendo giocare tutti e mettendo in conto l'80% di partite perse senza che questo abbia minimamente incrinato il buon umore dei ragazzi e dei genitori.
Ritornare ad avere quello spirito vi farà stare sicuramente meglio (e magari tornerete anche a vincere).
Il fatto che "dopo il pareggio di domenica la San Paolo debba dire addio alla classifica e accontentarsi di un piazzamento" come tu hai detto, rappresenta qualcosa che non rientra affatto in nessuno degli obiettivi della squadra e della società: nessuno doveva vincere niente, nessuno doveva arrivare a una certa posizione della classifica o sfornare campioni. L'unico obiettivo era iscriversi al torneo, allenarsi, giocare le partite e divertirsi: PUNTO E BASTA niente altro di più!
Parlatene tra di voi, fate emergere con chiarezza questa linea, fregatevene della classifica e convincete chi la pensa diversamente a valutare il danno che sta facendo a voi tutti prima ancora che allo spirito della squadra e della società.
Nico ha ragione. Ne abbiamo già parlato con Mr.Fede e posso già anticipare che l'argomento verrà ampiamente trattato mercoledì all'allenamento, quindi rimando tutti i discorsi a mercoledì sera.
Non posso invece trascurare l'intervento di Bomba Giudiziaria che mi chiama direttamente in causa... Scusate la lunghezza del messaggio, ma voglio rispondere con estrema sincerità: non mi aspettavo un discorso di questo tipo da una persona della tua esperienza e, dicasi la verità, mi sento un bel pò "stranito". Il richiamo alla San Paolo di alcune stagioni addietro è una leggerezza che non mi sarei immaginato che tu commettessi dall'alto della tua sapienza. Questo perchè, nella lettura del tuo messaggio, causi involontariamente (ma non so quanto...) un paragone tra la squadra di allora e quella di oggi. Le differenze sono abissali perchè, se prima si allenavano dei bambini, ora si allenano dei ragazzi grandi (forse è meglio ricordare che a qualche elemento in rosa mancano meno di 12 mesi per raggiungere la maggiore età). Da ciò derivano una marea di considerazioni che ora non sto qui ad elencare. L'unica cosa che mi preme evidenziare però, è che la San Paolo di allora affrontava un campionato (C.S.I.) che non ha niente a che vedere, per intensità, per livello di gioco e per rigidità della federazione nell'applicare le regole, con quello che i nostri ragazzi oggi giocano (F.I.G.C.). Ora ti chiedo: secondo te la grinta con la quale i nostri avversari di domenica scorsa facevano gli interventi è la stessa che hai visto in quel campionato affrontato dalla "tua" San Paolo?? Penso proprio di no, ed è chiaro che le situazioni sono diverse e, ti assicuro, causano conseguenze che nella vecchia San Paolo neanche si potevano immaginare.
Ciò che più mi dispiace è che io venga fatto passare come artefice dei fatti di Laerru per il solo motivo che quest'anno, in qualità di allenatore, abbia richiesto un minimo di serietà in più alla squadra. Non mi va di essere associato a persone violente perchè non è nè nel mio carattere, nè nel mio stile, e mai e poi mai potrei insegnare questa filosofia di gioco ai miei ragazzi. Se hai fatto attenzione nessun giocatore della San Paolo si è permesso di "usare le mani" neanche in quella occasione, e ciò la dice lunga. Dico questo perchè non voglio che si associ la volontà di fare bene in campionato alla violenza.
Infine mi permetto di dare un consiglio alla Società. Secondo me bisogna distinguere tra il calcio giocato dai bambini e il calcio giocato dai ragazzi. La San Paolo per parecchi anni, in modo particolare quelli più recenti, ha avuto squadre sino alla categoria esordienti, senza mai oltrepassarla, se non per sporadici "casi". Indubbiamente il calcio espresso dai bambini dei Micro, Mini ed Esordienti è il più bello che si possa vedere, per la sua semplicità e per l'entusiasmo che i bambini mettono nel gioco. Fate attenzione però, perchè il calcio giocato dai ragazzi è completamente diverso da quello giocato dai bambini. Tengo a precisare ciò perchè credo che ci si sia "specializzati" nel calcio dei bambini, e molto poco (vista la rarità delle squadre negli ultimi anni) in quello dei ragazzi. Certo, lo spirito col quale ci si accinge ad affrontare una partita deve essere sempre lo stesso, in qualsiasi categoria. Ma non si può pretendere, a mio giudizio, che un ragazzo abbia la stessa reazione di un bambino solo perchè entrambi sono della San Paolo... Non dimentichiamoci che in campo ci sono anche gli avversari, ed un fatto simile può essere vissuto in maniera differente tra bambini e ragazzi...
Mi auguro che questi consigli siano d'aiuto!!