• Comunicato n. 30 del 21 Febbraio 2019 FIGC delegazione di Sassari.
Abbiamo avuto modo di apprendere dal comunicato indicato in oggetto delle decisioni assunte dal Giudice Sportivo relative all'incontro, svoltosi in data 09.02.2019 e sospeso a pochi minuti dalla fine, nella categoria Juniores.
Leggendo il comunicato siamo rimasti sconcertati relativamente alle sanzioni comminate e alla decisione, che definiamo oltraggiosa, di ripetere la partita (con la San Paolo in vantaggio per 2 a 0 e con gli avversari in 9 giocatori).
E' il caso di ricordare che chi ha partecipato alla partita ha visto, con i propri occhi, che si è trattato di una vera e propria aggressione al padre dell'arbitro, picchiato da un dirigente della squadra avversaria aiutato da un sostenitore della stessa Società. Per contro, il dirigente, resosi protagonista di questo fatto gravissimo è stato squalificato, non con la radiazione (che si sarebbe meritato) o una pena esemplare (come è stato fatto giustamente a un nostro giocatore squalificato 10 giornate per un comportamento inqualificabile durante la partita con il Sassari Latte Dolce), ma con una pena che definiamo a dir poco ridicola.
Siccome abbiamo a che fare con ragazzi e ne abbiamo la responsabilità anche educativa, che osservano e capiscono la gravità del fatto e poi commentano la pena inflitta, non vogliamo assolutamente sminuire ciò che è accaduto e far finta di niente, rendendoci complici di accompagnare i ragazzi al campo per ripetere la partita e pertanto comunichiamo, fin da ora, che in data 27 Febbraio alle ore 16.00 gli atleti della nostra società non si presenteranno nel campo indicato nel comunicato perchè, come primo obiettivo, la società San Paolo ha il dovere di far capire ai propri tesserati che i gesti gravissimi, come questo accaduto durante la partita giocata in data 09 Febbraio, non possono essere catalogati come reazioni “quasi normali” e puniti con sanzioni che noi riteniamo offensive.
Vorremo inoltre precisare che la San Paolo, riguardo a tutto quanto successo, è stata solo vittima di quanto riportato nel referto arbitrale in quanto non è stato possibile intervenire, se non per placare gli animi (il carabiniere intervenuto è il padre di un nostro tesserato), essendo noi fuori casa. Cade a pennello, in questi casi, la seguente frase “oltre al danno anche la beffa”: a questo riguardo, infatti, vorremo sapere chi si sobbarca costi di un'altra trasferta, peraltro in un orario che per molti è lavorativo, con il rischio di trovare a bordo campo proprio gli stessi dirigenti e sostenitori che si sono resi protagonisti di un fatto così deplorevole.
Non sappiamo quali siano le motivazioni che abbiano indotto il Giudice Sportivo a prendere questa decisione, sappiamo solo che eravamo presenti, abbiamo visto e siamo rimasti costernati nell' assistere a una vera e propria aggressione a una persona, pertanto preferiamo perdere a tavolino la partita e pagarci la multa ma mantenere saldi i nostri principi, calpestati da una decisione così vergognosa. In quella giornata dedicheremo due ore a parlare con i nostri ragazzi e spiegare loro ciò che in una struttura sportiva è consentito e ciò che invece condanniamo “senza se e senza ma”.
Stiamo valutando, altresì, per prendere le distanze dalla decisione della FIGC che riteniamo diseducativa per i nostri ragazzi, di far preparare ai nostri Juniores uno striscione, con sopra scritto “I DIRIGENTI VIOLENTI VANNO RADIATI”, che faremo esporre durante il riscaldamento prima della prossima partita.
IL PRESIDENTE
(Antonello Saba)